Capolavori letterari: le favole orientali

Le Mille e una Notte

Dulac, Le Mille e una Notte
E. Dulac, Illustrazione per Le Mille e una Notte

L’opera che ha attraversato i secoli e fatto conoscere l’Oriente al mondo occidentale. L’ispirazione per tante favole e cartoni animati che crescono ancor oggi le nuove generazioni. Semplicemente un capolavoro letterario: Le Mille e una Notte.

L’autore, o meglio il traduttore

Questo volume che, in qualunque edizione, supera tranquillamente il migliaio di pagine, fu composto dall’erudito Antoine Galland.

Nato il 4 aprile 1646 a Rollot, piccolo comune della Francia settentrionale, rimase presto orfano di padre e crebbe con la madre, una povera donna priva di cultura. Il giovane Antoine sembrava da subito destinato a una vita misera e ignorante, ma per sua (e nostra) fortuna venne preso sotto l’ala protettrice del rettore del collegio di Noyon e del canonico della cattedrale, che lo fecero studiare a proprie spese. I due però mancarono nel 1660, e a soli 14 anni Antoine dovette abbandonare gli studi perché nessuno poteva più pagarglieli.

Nel 1661 partì alla volta di Parigi, dove, grazie alla sua spiccata e innata intelligenza, riuscì a entrare al collegio du Plessis e ottenne l’incarico di catalogare i manoscritti orientali della biblioteca della Sorbona; passò poi al collegio Royal, dove approfondì lo studio delle lingue orientali. In questi anni conobbe l’ambasciatore francese a Costantinopoli, il signore de Nointel, il quale divenne suo protettore e lo invitò ad andare con lui in Oriente. Galland si recò in Grecia, in Turchia e in Palestina; al primo viaggio ne seguirono altri due, l’ultimo dei quali finanziato nientemeno che dalla Compagnia delle Indie Orientali, dopodiché lo studioso si stabilì definitivamente a Parigi.

Con questa esperienza che colmava la pratica degli studi già intrapresi in Francia, Antoine Galland si fece conoscere nell’ambiente parigino erudito per opere quali Dizionario di numismatica e Storia generale degli imperatori turchi, oltre alla traduzione del Corano.

Al volgere del secolo, Galland tradusse sette racconti arabi, dedicati alla Marchesa d’O, dama di palazzo della duchessa di Bourgogne. Questi racconti furono il preludio alla pubblicazione dell’intera raccolta de Le Mille e una Notte, in dodici volumi, iniziata nel 1704 e conclusa dopo la morte dell’autore. La realizzazione dell’intera opera fu piuttosto lunga principalmente per un problema di fonti; infatti Galland, consapevole dell’importanza del lavoro che stava svolgendo e desiderando essere fedele ai racconti tradizionali, si fece mandare dalla Siria i volumi de Le Mille e una Notte, che tradusse con tanta cura e accuratezza.

L’autore morì il 17 febbraio 1715, senza poter vedere compiuta la sua opera; gli ultimi due volumi della raccolta, infatti, uscirono postumi.

La storia secolare de Le Mille e una Notte

La versione consegnataci da Antoine Galland non è esaustiva della raccolta originale. L’erudito francese infatti tradusse solo 350 delle tante storie; il loro numero non fu mai esattamente 1001, perché il titolo deriva da un’espressione turca che indica il numero “mille e uno” ma sta a significare “una gran quantità”. Tuttavia la sua selezione è ben rappresentativa di un Oriente che già alla fine del ‘600 affascinava gli europei con i suoi profumi, i suoi colori e le sue tradizioni.

I racconti che Galland non tradusse vennero ripresi solo nella prima metà dell’800, quando si riaccese l’interesse per l’Oriente.

Il lavoro svolto da Galland si dimostra profondamente accurato. Le Mille e una Notte si basano infatti sulla tradizione orale, e non ci sono due versioni dell’opera che concordino perfettamente; di conseguenza Galland fu in un primo tempo accusato di aver inventato alcune delle storie, semplicemente perché altri studiosi avevano versioni diverse dalla siriaca su cui lui basò il proprio lavoro.

La raccolta originale de Le Mille e una Notte fu composta in diversi secoli raccogliendo storie della tradizione popolare di diversi paesi. È possibile riconoscervi tra rami principali: il primo legato alla società di Bagdad al tempo degli Abbasidi, il secondo composto da storie di origine popolare egiziana ed ebraico-egiziana, e il terzo composto da storie indipendenti.

Anche sulla datazione dell’opera originale, che l’Europa conobbe grazie alla traduzione di Galland, ci sono dei dubbi. Studiando i dettagli raccontati nelle favole, si capisce che le prime risalgono a un periodo precedente il X secolo, mentre le ultime non possono essere posteriori al XVI secolo. Un periodo molto lungo che ci racconta la vita in Oriente.

Esistono numerose versioni “occidentali” de Le Mille e una Notte, ma Antoine Galland si distingue per il merito di essere stato il primo e più accurato traduttore di questi racconti popolari orientali.

La trama

Non è possibile sintetizzare in maniera esaustiva l’universo, tutto di sapore profondamente orientale, raccontato ne Le Mille e una Notte: un mondo fatto di visir, califfi, principesse e incantesimi.

Dulac, La principessa Sherazad
E. Dulac, La principessa Sherazad, illustrazione per Le Mille e una Notte

La storia inizia con una cornice letteraria che ha come protagonista la principessa Sherazad. Il sultano persiano Shahriar, tradito dalla moglie, si convince che tutte le donne siano disoneste, e decide di prendere ogni notte una moglie diversa e ucciderla il giorno dopo, in modo da assicurarsi la sua fedeltà. Questa carneficina ha inizio, e ben presto Sherazad, figlia del gran visir di Shahriar, decide di porvi fine: lei si proporrà come prossima sposa del sultano e farà sì che la strage finisca. La principessa infatti, ogni mattina, racconta al sultano una storia nuova; le favole durano più notti e sono incastrate l’una dentro l’altra, in un gioco di scatole cinesi che incuriosisce molto Shahriar e lo spinge a posticipare l’uccisione della sua sposa. Notte dopo notte, il sultano è sempre più ammaliato dalle favole e dall’intelligenza della sua bellissima moglie. Passano i mesi e la carneficina sembra essere finita, fino a che il sultano Shahriar, colpito dallo stratagemma della moglie, decide di graziarla e di vivere felicemente al fianco di Sherazad.

La principessa Sherazad ci narra molte favole, più o meno note. Alcuni dei protagonisti fanno ormai parte dell’immaginario collettivo. Il marinaio Sindbad e i suoi sette viaggi per mare, alcuni dei quali ricordano le avventure di Ulisse; Alì Babà e i quaranta ladroni; Aladino e il genio della lampada. Ogni storia, raccontata con leggiadria, ci riporta in una terra calda, dove si assaporano i profumi di aloe e sandalo, dove le vesti sono ricche e i banchetti sontuosi, dove un sultano può essere terribilmente severo o incredibilmente generoso. Un mondo da favola che supera i secoli per popolare ancor oggi la fantasia di tutti i bambini e sognatori del mondo.

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