Arte in mostra: Picasso Metamorfosi

Il ritorno di Picasso a Milano tra influssi di ieri e spunti di oggi

Mostra: Picasso Metamorfosi
Dal 18 ottobre 2018 al 17 febbraio 2019, Palazzo Reale, Milano.

Picasso, Nudo sdraiato, 1932
P. Picasso, Nudo sdraiato, 1932

Metamorfosi è l’ultima di una serie di retrospettive che la sede espositiva milanese ha deciso di dedicare a Picasso, una delle personalità più prorompenti del panorama artistico contemporaneo. La scelta di non raccontare questo artista attraverso una sola mostra è parsa quasi obbligata vista la vastità e varietà della sua produzione. Picasso Metamorfosi si propone di indagare i rapporti con l’arte precedente; l’idea è analizzare l’influsso che i modelli a lungo studiati in giovane, e non solo, età, ebbero sulle opere picassiane. Dalla scultura classica al disegno, dalla produzione ceramica alla grafica, gli insegnamenti si mescolano nella mente di Picasso per diventare spunti che vanno riletti; l’arte, precedente e contemporanea, deve raccontare la società. Picasso racconta la storia dell’uomo e la società. E per farlo parte proprio dall’arte che lo ha preceduto, che nei suoi pensieri diventa il racconto dell’uomo di ieri.

Come ogni studioso sa bene, per raccontare la storia di oggi non possiamo prescindere da quella di ieri. Questa idea è ben chiara a Picasso, che la interiorizza al punto da rendere omaggio alla produzione artistica del passato riprendendola nel ‘900. Da questi presupposti prende le mosse la mostra Picasso Metamorfosi.

La mostra che si snoda nelle sale di Palazzo Reale espone opere picassiane di diverso genere: disegni, grafiche, quadri e sculture, quindi tutti i generi produttivi del maestro. Le opere rappresentano principalmente la produzione degli anni ’30, con qualche esemplare della fine dell’800, quindi di ciò che Picasso fece quando era ancora un ragazzo e prima della fama internazionale. Viene completamente e intenzionalmente saltato il periodo più noto, gli anni ’10 e il Cubismo, per mostrare un’altra faccia di Picasso. Tuttavia il Cubismo non è del tutto ignorato, considerando che il suo eco si avverte in tutta la produzione successiva.

Metamorfosi si propone di affrontare sei temi diversi, in un costante dialogo tra opere picassiane e antiche: Mitologia del Bacio; Arianna tra Minotauro e Fauno; Alla Fonte dell’Antico; Il Louvre di Picasso; Antropologia dell’antico; l’Antichità delle Metamorfosi.

Tra questi temi, per la verità poco distinguibili, si articola tutto lo scenario delle figure picassiane dal suo esordio fino alle sue ultime opere. Prima tra tutte la figura del Minotauro, presenza costante nell’arte antica quanto nelle opere di Picasso, soggetto che rappresenta l’animalità dell’uomo e il suo legame con le sue origini, con la terra, con l’istinto. Il Minotauro domina l’arte di Picasso al punto da essere presente, almeno come spunto, nel capolavoro indiscusso: Guernica.

Chi si aspetta di trovare nell’esposizione il Picasso che tutti noi conosciamo, quello di Guernica e Les demoiselles d’Avignon, resterà deluso, perché le opere più note dell’artista mancano a favore di opere “secondarie”, che così ottengono tutta l’attenzione che meritano. Tuttavia queste due grandi opere sono richiamate dagli studi preparatori e da tutte le opere che hanno fatto loro da contorno.

Dopo aver visitato la mostra, non posso che consigliarla per il valore dei capolavori mostrati, a partire da alcuni affreschi pompeiani che hanno cambiato la storia dell’arte. Tuttavia alcune critiche vanno necessariamente mosse. In primo luogo la suddivisione tematica non è chiara e lo spettatore non capisce quando si passa da una sezione all’altra. Anche il percorso espositivo è confuso, e così capita che si vaghi senza seguire l’esposizione nel modo “corretto”.

L’audioguida è fortemente sconsigliata perché parla per ore di cose che esulano dalla spiegazione delle opere di cui dovrebbe raccontare. Insomma, a livello museologico ci sono alcuni errori, ma il valore delle opere esposte va oltre questi piccoli difetti e fa sì che la mostra sia assolutamente da vedere. Una riunione di capolavori in una cornice, Palazzo Reale, che è già di per sé capolavoro.

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