Golden Globe 2020

Ricky Gervais senza freni, Tarantino vincente, Scorsese solo spettatore.

La vittoria di C’era una volta a…Hollywood

La settantasettesima edizione dei Golden Globe si è appena conclusa e sulla bocca di tutti c’è il premio come miglior attore non protagonista a Brad Pitt, per la sua performance in C’era una volta a…Hollywood, 24 anni dopo L’esercito delle 12 scimmie. Una lunga standing ovation per lo scapolo 56enne che spende parole di rispetto per gli altri candidati, “degli dei per me”, riferendosi ad Al Pacino, Joe Pesci ed Anthony Hopkins, ringraziando “Tarantino, l’uomo, il mito, la leggenda: non ti dimenticherò mai” e l’amico “complice in questa avventura, il mio partner-in-crime Leonardo Di Caprio. Prima di The Revenant guardavo anno dopo anno gli attori nominati assieme a lui ritirare premi, alzarsi e ringraziarlo di cuore e so perché. Lui è una star di serie A, un gentiluomo. Non sarei qui senza di te, amico, grazie”. Il film di Quentin Tarantino chiude in bellezza con tre premi: miglior sceneggiatura e miglior film musical o commedia, oltre al già citato premio dato a Brad Pitt. Ma i Golden Globe non sono solo questo. Potremmo parlare del discorso di Joaquin Fenix vincitore con il suo Joker ma c’è qualcuno che ne ha dette di belle. Di belle grosse.

Il discorso di apertura di Ricky Gervais

La conduzione dei Golden Globe è stata affidata per la quinta volta a Ricky Gervais, attore nonché sceneggiatore e regista. Il celebre comico ha esordito subito con una dichiarazione: “Vi farà piacere sapere che questa è l’ultima volta che presento questi premi, quindi non m’interessa più nulla. Scherzo, non che me ne sia mai importato. E neanche alla NBC interessa. Kevin Hart fu licenziato dagli Oscar per alcuni tweet offensivi. Per mia fortuna la Hollywood Foreign Press parla a stento inglese. Non hanno idea di cosa sia Twitter”. Questo è l’inizio di uno dei discorsi più politicamente scorretti che abbiano mai aperto una cerimonia di premiazione dei Golden Globe.

Dopo un po’ di battute su fatti imbarazzanti accaduti alla cosiddetta gente di Hollywood, unita ad un “moriremo presto e non ci sarà un sequel”, Gervais inizia a rivolgersi non più solo al pubblico a casa, ma anche a quello in sala. “Stasera qui ci sono tante celebrità, voglio dire, leggende, icone. Solo a questo tavolo ci sono Al Pacino, Robert De Niro, Baby Yoda. Ah no, è Joe Pesci. Ti voglio bene amico, non farmi picchiare.” Il pubblico ride, applaude. La battuta su Di Caprio alla premiere di C’era una volta a Hollywood piega in due i presenti dal ridere. Il film “durava quasi tre ore e alla fine la sua fidanzata era già diventata troppo vecchia per lui”.

Il comico prosegue con qualche battuta sulle controversie tra Scorsese e i film Marvel, poi, una battuta su Netflix “A nessuno interessa più niente dei film, nessuno va al cinema. Tutti guardano Netflix. Netflix ha vinto.” apre le porte ad un paio di stoccate molto più pesanti. La prima sul figlio di Woody Allen e Mia Farrow e sullo scandalo che ha dato il via all’inchiesta e al successivo scandalo su Weinstein. “In questa sala ci sono alcuni degli executives televisivi più importanti al mondo. Sono persone che hanno una cosa in comune: sono tutti terrorizzati da Roman Farrow.” La seconda invece su Jeffrey Epstein e sui dubbi che hanno accompagnato il presunto suicidio dell’imprenditore, arrestato per abusi sessuali e traffico di minori. “Invece di guardare questo show, guardate Afterlife. È una serie che racconta di un uomo che vuole uccidersi perché sua moglie è malata di cancro. Ed è comunque più divertente di questa cerimonia.”. Gervais prosegue attaccando i nuovi ingressi nelle produzioni di serie: “Apple è entrata tra i grandi delle serie tv con The morning show, un drama superbo sull’importanza della dignità e sul fare la cosa giusta”. Il pubblico applaude, Gervais continua “Prodotta da una società che sfrutta i lavoratori in Cina. Dite di essere svegli ma le società per cui lavorate sono incredibili. Apple, Amazon, Disney…se l’Isis inaugurasse un servizio streaming voi chiamereste subito il vostro agente, no?” ed infine “se vincete un premio stasera, per favore non usate il palco per fare discorsi politici. Non siete nella posizione di dare delle lezioni al pubblico. Non sapete niente del mondo reale. La maggior parte di voi è stata dietro ai banchi di scuola meno di Greta Thunberg.” Il pubblico ride ma c’è chi tra i presenti ascolta e non sa trattenere sguardi eloquenti come quello di Tom Hanks sull’ultima battuta. “Quindi se vincete, salite, accettate il vostro piccolo award, ringraziate il vostro agente e il vostro dio e andate a f……..

Le battute più pesanti sono comunque per il cast di Cats, su James Corden prima e su Judy Dench dopo. “Il mondo deve vedere James Corden nei panni di un gatto grasso” giocando con i termini inglesi fat cat e fat pussy, mentre “Judy Dench ha difeso il film dicendo che il suo era il ruolo per il quale è nata, perché lei…lei sa che non c’è niente di meglio che starsene buttata col culo sul tappeto, aprire le gambe e leccarsela. Lei è della vecchia scuola.”

Insomma, un Ricky Gervais senza freni che ha regalato a questi Golden Globe 2020 qualcosa di cui parlare, scatenando sui social tweet virali, polemiche nonché meme che coinvolgono le espressioni dei presenti lungo tutto il suo discorso.

I Golden Globe 2020

Tarantino come detto vincitore con C’era una volta a…Hollywood, mentre Scorsese con The Irishman ottiene solo cinque nomination, reo probabilmente di una mancata diffusione classica nelle sale cinematografiche a fronte di una distribuzione On demand attraverso Netflix. Del resto è chi produce che comanda e i prodotti di punta di Netflix hanno ottenuto solo nomination. Joaquin Fenix da favorito vince il premio come miglior attore per Joker, a cui si aggiunge la miglior colonna sonora. La rivelazione è stato il premio come miglior film drammatico a 1917, a cui è stata riconosciuta anche la miglior regia con il Golden Globe a Sam Mendes, già vincitore con American Beauty vent’anni fa. “Tutti i registi presenti in sala vivono nell’ombra di Scorsese” ha dichiarato il regista, encomiando l’autore vincitore di tre Golden Globe con Hugo Cabret, The departed e Gangs of New York. Vince anche Rocketman con il premio come miglior attore protagonista in un film musical o commedia a Taron Egerton e per la miglior canzone – Love me again. Miglior attrice non protagonista Laura Dern per la sua interpretazione in Storia di un matrimonio, vincente su Jennifer Lopez, mentre il Golden Globe come miglior attrice protagonista in un film drammatico lo vince Renée Zellweger per Judy. Miglior attrice in una commedia o musical per Awkwafina e la sua performance in The Farewell. Per concludere, miglior film straniero Parasite, miglior serie tv comedy Fleabag, con Phoebe Waller-bridge miglior attrice in una serie tv comedy. Miglior miniserie Chernobyl, a cui si aggiunge il premio come miglior attore non protagonista in una miniserie consegnato a Stellan Skarsgard. Miglior serie drammatica Succession, prodotta dall’HBO. Golden Globe anche per l’attore protagonista Brian Cox. Miglior attore in una serie tv comedy Ramy Youssef per Ramy, mentre il premio come miglior attrice in una serie drammatica va a Olivia Colman per The Crown. Miglior attore in una miniserie Russell Crowe in The laudest voice, assente alla cerimonia. Miglior attrice in una miniserie Michelle Williams in Fosse/Verdon. Miglior film d’animazione Missing Link.

Vincente su Meryl Streep per il Golden Globe come miglior attrice non protagonista in una serie, Patricia Arquette per il suo ruolo in The act, ha dichiarato durante la premiazione: “Temo che stasera sarà una data che ricorderemo nei libri di storia. Guardando indietro, vedremo un Paese sull’orlo della guerra, un presidente che minaccia di bombardare 52 siti culturali, dei giovani che rischiano la vita con bombe che gli volano sopra la testa e con gli incendi che divampano in Australia.”

Insomma, un Golden Globe da ricordare non solo per le battute di Ricky Gervais ma anche per le parole dette in un periodo teso dove l’ombra della guerra avanza. Michelle Williams ha dichiarato: “Sono felice e grata di vivere in un Paese fondato sulla libertà di poter essere me stessa: donne, difendete il vostro interesse e i vostri diritti . Facciamo sì che questo Paese assomigli di più a noi”. Come non dargli torto.

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